Convegno ANT

da | 21 Ott 2018 | studio

Si è tenuto venerdì 19 ottobre 2018 presso l’Aula Magni Sacmi della sede ANT di Bologna in via Jacopo di Paolo n. 36 il convegno dal titolo “Biotestamento: professioni a confronto per un’applicazione pratica della legge 219/17“.

L’evento, organizzato da ANT e ABAS (Associazione Bolognesi Amministratori di Sostegno) con la collaborazione anche dell’associazione AGS (Amici di Guido Stanzani) era aperto ad una platea composita di professionisti ed operatori del mondo sanitario e legale, per offrire un confronto multidisciplinare a pochi mesi dall’entrata in vigore della legge 22 dicembre 2017 n. 219, pubblicata in G.U. in data 16 gennaio 2018.

Il consesso dei relatori (medici, politici, avvocati, magistrati, docenti universitari) ha visto anche la mia presenza, con un intervento di taglio “pratico” sulle criticità e problematiche relative alla raccolta delle DAT, le disposizioni anticipate sul trattamento.

Il convegno – aldilà dei singoli contributi – ha fatto emergere l’importanza del tema del consenso informato, momento decisivo nella formazione della volontà del soggetto (sia nella fase clinica che precedente) in termini che attualmente sono declinati soprattutto in funzione “negativa” (viene in genere espresso cosa “non si vuole”) ma che invece possono (e forse devono) anche avere una dimensione “positiva”, con eventuali indicazioni circa i trattamenti auspicati.

E’ emerso anche come centrale la necessità (di cui il convegno è diretta espressione) di un confronto continuo fra i vari soggetti coinvolti in distinti momenti anche non necessariamente emergenti (medico, notaio, magistrato, amministratore di sostegno) in un percorso condiviso che deve portare sia all’espressione ed esecuzione della vera (e genuina) volontà del singolo che a meccanismi di anticipazione di eventuali conflittualità.

In breve, la legge è partita (presente in sala ed intervenuta l’onorevole Donata Lenzi, che tanto si è spesa per la nuova normativa), i primi riscontri testimoniano un importante interesse (l’assessore Susanna Zaccaria ha evidenziato come da inizio anno siano arrivate ben 833 richieste di annotazioni di DAT presso il Comune di Bologna), qualcosa ancora c’è da perfezionare (mancano i registri, ma la conservazione notarile sopperisce a questa mancanza) e l’attenzione – si ripete – deve essere da tutti indirizzata soprattutto sul tema del consenso informato e dell’espressione della volontà: ma con la cooperazione di tutti, curando ciascuno il proprio ruolo, i risultati non potranno che essere positivi.

Fabio Cosenza

Notaio

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