Bando montagna: 30.000 euro per comprare casa

da | 23 Mag 2020 | Focus

Dopo i difficili mesi di stop dovuti all’emergenza sanitaria da Covid-19, anche l’Emilia Romagna è pronta a ripartire e riparte dalla montagna.

Il 27 aprile 2020 – previa approvazione della Giunta – è stato pubblicato un (qui il testo integrale) al fine di incentivare acquisti e/o ristrutturazioni di abitazioni “prima casa” site in 119 Comuni montani

I Comuni interessati

L’Emilia Romagna – con i suoi 2 parchi nazionali, 14 parchi regionali e 11 riserve naturali – è una delle più verdi regioni d’Italia.

Nei 119 Comuni montani (tra alta, media e bassa montagna) si stima vivono già circa 470.000 abitanti tra uomini (età media 46 anni) e donne (età media 48 anni), nonostante un decremento di popolazione negli ultimi anni.

I 119 Comuni presi in considerazione dal bando sono i seguenti (divisi per Provincia ed in ordine alfabetico):

Bologna

– Alto Reno Terme (Granaglione, Porretta Terme)
– Borgo Tossignano
– Camugnano
– Casalfiumanese
– Castel d’Aiano
– Castel del Rio
– Castel di Casio
– Castiglione dei Pepoli
– Fontanelice
– Gaggio Montano
– Grizzana Morandi
– Lizzano in Belvedere
– Loiano
– Marzabotto
– Monghidoro
– Monte San Pietro
– Monterenzio
– Monzuno
– Pianoro
– San Benedetto Val di Sambro
– Sasso Marconi
– Valsamoggia (Castello di Serravalle, Monteveglio, Savigno)
– Vergato

Rimini

– Casteldelci
– Maiolo
– Novafeltria
– Pennabilli
– Poggio Torriana
– San Leo
– Sant’Agata Feltria
– Talamello
– Verucchio

Modena

– Fanano
– Fiumalbo
– Frassinoro
– Guiglia
– Lama Mocogno
– Marano sul Panaro
– Montecreto
– Montefiorino
– Montese
– Palagano
– Pavullo nel Frignano
– Pievepelago
– Polinago
– Prignano sulla Secchia
– Riolunato
– Serramazzoni
– Sestola
– Zocca

Ravenna

– Brisighella
– Casola Valsenio
– Riolo Terme

Piacenza

– Alta Val Tidone Pecorara
– Bettola
– Bobbio
– Cerignale
– Coli
– Corte Brugnatella
– Farini
– Ferriere
– Gropparello
– Morfasso
– Ottone
– Piozzano
– Travo
– Vernasca
– Zerba

Reggio nell'Emilia

– Baiso
– Canossa
– Carpineti
– Casina
– Castelnovo ne’ Monti
– Toano
– Ventasso (Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto)
– Vetto
– Viano
– Villa Minozzo

Parma

– Albareto
– Bardi
– Bedonia
– Berceto
– Bore
– Borgo Val di Taro
– Calestano
– Compiano
– Corniglio
– Fornovo di Taro
– Langhirano
– Lesignano de’ Bagni
– Monchio delle Corti
– Neviano degli Arduini
– Palanzano
– Pellegrino Parmense
– Solignano
– Terenzo
– Tizzano Val Parma
– Tornolo
– Valmozzola
– Varano de’ Melegari
– Varsi

Forlì Cesena

– Bagno di Romagna
– Borghi
– Civitella di Romagna
– Dovadola
– Galeata
– Meldola
– Mercato Saraceno
– Modigliana
– Portico e San Benedetto
– Predappio
– Premilcuore
– Rocca San Casciano
– Roncofreddo
– Santa Sofia
– Sarsina
– Sogliano al Rubicone
– Tredozio
– Verghereto

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L'obiettivo

L’intenzione della Regione appare evidente: risollevare il mercato immobiliare, l’economia della regione, nonché la quotidianità dei cittadini, garantendo aiuti concreti a fondo perduto ai nuclei familiari già residenti sull’appennino emiliano-romagnolo o che intendono trasferirvi la residenza.

Di conseguenza – in linea con il più ampio impegno politico volto allo sviluppo economico del territorio montano – l’Emilia Romagna punta a ripopolare paesi e borghi montani, tutelando al meglio chi già vi abita o vi lavora e chi intende trasferirvi.

Come sopra ricordato attualmente il territorio montano riguarda 119 Comuni e 470.000 persone, e in termini statistici (dati aggiornati all’1 gennaio 2019) si tratta di:

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di tutti i Comuni della Regione

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della popolazione della Regione

%

del territorio della Regione

Banalmente, si tratti di Comuni ad oggi meno popolati, più verdi e con una maggiore estensione a disposizione per ogni abitante; in breve, la scelta migliore per chi vuole cambiare stile di vita e lasciarsi alle spalle lo stress della città.

I vantaggi di questa iniziativa regionale sono indubbiamente molteplici.

I paesi e i borghi dell’Appennino, infatti, i quali rischiano di restare disabitati e di subire un decremento dell’economia a discapito di chi già vi risiede o lavora, potranno ripopolarsi.

Il bando, altresì, è un’occasione per i cittadini che vogliono unire la possibilità di vivere in un luogo di montagna al risparmio su quanto versato per i lavori o per l’acquisto della loro prima casa.

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Chi può beneficiare del contributo regionale?

La regione Emilia Romagna erogherà un contributo per quei nuclei familiari (coniugi o coppie che intendono sposarsi; uniti civili o coppie che intendono unirsi civilmente; conviventi di fatto o chi intende avviare una convivenza) che:

1. acquistano – entro 9 mesi dalla approvazione della graduatoria – il diritto di proprietà su alloggi o immobili adibiti ad abitazione “prima casa” e già esistenti alla data di pubblicazione del bando siti in uno dei 119 comuni montani;

2. effettuano lavori – ultimati entro 2 anni dall’approvazione della graduatoria – per il recupero edilizio di immobili già esistenti da adibire o già adibiti a prima casa e sempre siti in uno dei 119 Comuni montani;

3. acquistano una abitazione prima casa sita in uno dei 119 comuni montani e vi eseguono lavori.

Il contributo regionale

A tal fine, sono stati messi a disposizione dalla regione ben 10 milioni di euro per contributi a fondo perduto.

In particolare, il contributo, che va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 30.000 euro, sarà erogato in un’unica soluzione a fronte del rendiconto delle spese sostenute e sarà pari:

1. al 50% per i costi di acquisto della casa, come da atto di vendita e imposte incluse;

2. fino al 50% per quanto speso per i lavori eseguiti;

3. in caso di acquisto e lavori sull’immobile, vi sarà prima la concessione del 50% per l’acquisto e successivamente l’eventuale erogazione del rimborso fino al 50% dei lavori sostenuti, sempre però da non superare il tetto massimo da 30.000 euro.

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Come fare domanda?

Le domande di contributo potranno essere presentate online dal 15 settembre 2020 al 15 ottobre 2020.

La domanda può essere presentata anche da uno solo dei componenti della famiglia purchè maggiorenne, nel rispetto dei requisiti soggettivi indicati nel bando.

Verrà, poi, stilata una graduatoria a cui seguirà la rendicontazione dell’investimento e la richiesta di liquidazione.

La liquidazione del contributo sarà effettuata solo previa verifica della documentazione.

E’ quindi fondamentale tenere traccia di tutte le spese sostenute (notarili, di mediazione, relative ai lavori svolti), ed in particolare delle fatture ricevute a fronte dei pagameti effettuati.

Ricordo che nella copia digitale autentica dell’atto di compravendita che lo studio fornisce è allegata la ricevuta di registrazione con indicato l’esatto ammontare versato all’Agenzia delle Entrate per conto del cliente (il Notaio è infatti sostituto d’imposta) a dimostrazione di importo e avvenuta liquidazione.

La scelta di poter presentare le domanda dal 15 settembre 2020 ed i requisiti temporali (dei due anni dall’approvazione della graduatoria per l’ultimazione dei lavori e dei nove mesi dalla graduatoria per l’atto di acquisto) infine, testimoniano l’attenzione verso i cittadini: la larga tempistica vuole consentire loro di verificare preventivamente alla richiesta la convenienza del contributo.

Scadenza del bando

Giorno(s)

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Ore(s)

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Minuto(i)

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Second(s)

Il bando montagna promosso dalla Regione Emilia – Romagna merita il più convinto plauso.

Aldilà di ogni convinzione politica si tratta di un’iniziativa importante, in un momento economico difficile, che giunge a sostegno di quella parte del nostro territorio che ha già sofferto terribilmente le conseguenze nefaste della globalizzazione.

Ancora, la scelta di agevolare il reinsediamento in luogo del mero e  continuo consumo di suolo offre finalmente una concreta declinazione per chi ritiene – come il sottoscritto – che lo sviluppo immobiliare non può prescindere ormai dall’attenzione per l’ambiente.

Infine, e qui mi permetto una nota personale, le aree interessate rappresentano la possibilità di “cambiare” in meglio la propria vita. Io vivo in un paese (seppur non montano: Castel Maggiore) e lavoro a Sasso Marconi (questo sì montano); qualità della vita, rapporti personali, attenzione per il prossimo e per la collettività sono sicuramenti migliori rispetto alla realtà cittadine. Certo, si vive “più in piccolo” ma – epidemia permettendo – si può sempre viaggiare e prendersi ogni tanto brevi o lunghe pause per il mondo vicino e lontano.

Fabio Cosenza - Notaio

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