ESENZIONI UNDER36 SEMPRE PIU’ CARE

da | 31 Ago 2021 | fisco, immobiliare | 0 commenti

Avevo già anticipato la spiacevole decisione della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Bologna di domandare la tassa ipotecaria (pari ad euro 90,00) per gli atti ove si invocano le esenzioni under36 di cui all’art. 64 comma 6 decreto legge 25 maggio 2021 n. 73.

E già in occasione della mia prima analisi del Decreto Sostegni bis, si era evidenziato il rischio che non si trattasse di un fenomeno (fiscalmente) isolato ma potesse riproporsi, in particolare con l’imposta di bollo (pari ad euro 230,00).

Ecco, se in occasione del precedente contributo avevo citato il mito di Laocoonte ora più banalmente posso affermare di essere stato facile (rectius: facilissimo!) profeta: anche l’Agenzia delle Entrate di Bologna sta inviando gli avvisi di liquidazione richiedendo l’imposta di bollo di euro 230,00 per gli atti in cui non si sono versate imposte (e precisamente registro, ipotecaria e catastale).

La motivazione, testuale, è che la disposizione normativa che prevede l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale ai sensi dell’art. 64 c. 6 del d.l. n. 73 del 25 maggio 2021 (Decreto Sostegni Bis) non affronta il tema dell’imposta di bollo. Ancora, argomenta l’Amministrazione Finanziaria, non può essere applicato il principio di assorbimento previsto dall’art. 10d.lgs 14 marzo 2011 n. 23, in quanto trattasi di atto agevolato e non soggetto all’art. 1 della tariffa allegata al d.P.R. 131/1986. Ne consegue – e qui conclude l’Agenzia delle Entrate, almeno a Bologna – che sia dovuta l’imposta di bollo pari ad euro 230,00 in quanto atto di trasferimento di proprieta di un bene immobile (ex art. 1, comma 1-bis n. 1, della tariffa allegata al d.P.R. 26/10/1972 n. 642). 

Volendo affrontare il tema credo sia necessario distinguere vari profili.

Da un punto di vista normativo, infatti, la pretesa è tecnicamente fondata e il rinvio alle disposizioni di legge invocate per tassare il contribuente puntuale. Certo, si potrebbe obiettare che il Decreto Sostegni Bis nell’elencare imposta di registro, ipotecaria e catastale omettendo il bollo preveda un’elencazione esemplificativa e non tassativa nel contesto di una previsione che vuole essere comunque agevolativa e che alla fine.. così non lo diventa (o lo diventa in misura ampiamente menomata).

Rimane altresì il dubbio (ormai: la spiacevole certezza) che la tecnica redazionale delle norme da parte del legislatore sia in enorme scadimento permettendo ricostruzioni che vanno totalmente contro lo spirito della legge e gli annunci quasi pubblicitari che ne accompagnano la promulgazione.

Credo altresì sinceramente – e questa è una mia posizione personale – che si sarebbe potuto, come operatori del diritto, affrontare più a viso aperto il problema, sollecitando – come più volte da me scritto – un confronto fra politica e Amministrazione Finanziaria (o almeno una risoluzione centrale da parte di quest’ultima, ad oggi mai giunta) per sollevare la questione e sapere espressamente se e quanto pagare.

Sorge altresì quasi il sospetto di una tempistica volutamente dilatata da parte degli uffici perifici: si attende di capire come potrebbe reagire l’opinione pubblica (e non solo) e poi – compreso un certo disinteresse – si procede con i recuperi (comunque nei 60 giorni rispetto alla data di registrazione dell’atto, come da disciplina in materia).

Purtroppo l’intera vicenda (prima gli annunci trionfali di nessuna spesa per i giovani che comprano casa, poi le richieste delle Conservatorie, infine anche l’Agenzia delle Entrate che domanda il proprio obolo) rischia di minare terribilmente la credibilità dello Stato: se prometti che non ci sono spese e successivamente – per interpretazione degli uffici locali – batti cassa, chi ti crederà in futuro? 

L’evasione (e l’elusione) fiscale sono un enorme problema dell’Italia e ne minano lo sviluppo: ma in generale – e volendo andare oltre la stretta criticità di cui qui si tratta – la lotta alle stesse non passa solo per meccanismi (giustamente) punitivi ma soprattutto per la certezza del diritto. Con le esenzioni under36 contenute nel Decreto Sostegni Bis questa certezza, purtroppo, ormai è sepolta.

Fabio Cosenza

Notaio

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